Caro “me stesso del passato”,

ti scrivo da ciò che sei diventato, perchè è proprio così. Tu non sei nato completamente te stesso, ma sei diventato tale nel tempo e non hai ancora raggiunto la tua meta definitiva.

All’origine ognuno di noi è plasmato della setssa materia che anima tutti gli uomini. Poi con il tempo impariamo a camminare da soli e a decidere come deve prendere forma il percorso della nostra esistenza. La vita è fatta di bivi e decisioni, di scelte ed emozioni, di esperienze che, come in un percorso a tappe, ci costruiscono per ciò che siamo, in vista di ciò che voglimo diventare, seppur meta lontana e indefinita.

Mi sembra un po’ di essere come una di queste scogliere dalle quali ti sto scrivendo, così imponente nella sua bianca lucentezza ma anche così fragile, l’inizio della terra ch mi aspetta e la fine del mare del passato.

Non interrompere mai il tuo viaggio di vita, il futuro ti guida,  il passato ti incalza.

Da “me stesso del futuro” a “me stesso del passato”.